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Le coltivazioni di Zafferano in Umbria

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28.02.2023

Tra le coltivazioni più importanti  e diffuse dell’Umbria c’è anche una spezia: lo zafferano. Una spezia dalle origini antiche che veniva coltivata anche qui in Italia, principalmente nelle regioni del centro della penisola e anche, dunque la regione Umbria. Scopriamo la particolarità di questa spezia e quali sono le zone in cui trovare le coltivazioni dello zafferano in Umbria.

Zafferano: la spezia dai mille impieghi

Lo zafferano (Crocus Sativus), originario dell’Asia Minore, fu impiegato fin dall’antichità per uso tintorio, farmacologico, cosmetico e gastronomico. Agli Arabi si deve la diffusione dello zafferano in occidente. In Umbria il commercio di questa spezia fu talmente intenso da diventare di grande importanza. Lo zafferano era considerato talmente prezioso, infatti, da essere addirittura utilizzato come moneta di scambio per il commercio di altri prodotti: viene infatti chiamato anche oro nero.

Il rituale della raccolta dello zafferano

Per un grammo di zafferano occorrono 200 pistilli del fiore: la raccolta avviene manualmente alla fine di ottobre e solo nelle prime ore del mattino, perchè la luce del sole può alterare le caratteristiche organolettiche degli stimmi: un rituale da seguire con estrema cura, perchè una volta essiccati possono essere commercializzati solo se rigorosamente integri, a garanzia di autenticità del prodotto. Per fortuna servono pochissimi stimmi di zafferano per dare grande sapore alle ricette di cucina. Oltre al sapore intenso e inconfondibile, lo zafferano è anche un antidepressivo naturale. Lo sapevi?

Promuovere le zafferano in Umbria

In Italia, e soprattutto nelle regioni dell’Italia centrale, lo zafferano è stato coltivato per secoli. Dal 1600 circa lo zafferano è praticamente scomparso per poi essere reintrodotto, nei primi anni 2000, in Umbria: precisamente in Valnerina, grazie alla collaborazione del Comune di Cascia, dell’Università di Perugia e di alcuni coraggiosi piccoli produttori che hanno deciso di riunirsi nell’Associazione dello Zafferano di Cascia. Gli altri territori coinvolti nella lavorazione di questa spezia sono Città della Pieve, Cascia, Gubbio e Spoleto.

Città della Pieve

A Città della Pieve le testimonianze di produzione di zafferano risalgono al XIII secolo ed era principalmente impiegato nella tintura dei tessuti pregiati. Il consorzio “Il croco di Pietro Perugino – Zafferano di Città della Pieve” è costituito da 30 soci produttori di zafferano: viene commercializzato esclusivamente in fili per garantire la sua autenticità.

Cascia

A Cascia, invece, fu distribuito soprattutto per le sue proprietà terapeutiche. Nel 2003 è nata l’Associazione dello Zafferano di Cascia – Zafferano purissimo dell’Umbria, a cui aderiscono circa ventitré produttori e che coinvolge tutto il territorio della Valnerina. Ogni 25 novembre viene fissato il prezzo minimo dello zafferano , in occasione della festa di Santa Caterina di Alessandria. Cascia ospita, inoltre, la Mostra Mercato dello Zafferano, che si tiene ogni anno verso la fine del mese di ottobre.

Spoleto e Gubbio

A Spoleto l’Associazione “Zafferano del Ducato”  composta da 16 produttori, promuove il consumo dello zafferano con manifestazioni, sagre, mostre mercato in Italia e all’estero. Nel comune di Gubbio, invece, i produttori si sono riuniti per far conoscere la specie di zafferano spontanea che cresce nella zona. 

 

 

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